CEDEFOP fotografa l’Italia che verrà

Lo European Centre for the Development of Vocational Training ha recentemente pubblicato il suo “2018 skills forecast” contenente un capitolo...

Lo European Centre for the Development of Vocational Training ha recentemente pubblicato il suo “2018 skills forecast” contenente un capitolo previsionale (2016/2030) dedicato al nostro Paese. In cima alle previsioni più salienti, si sostiene che il 37% delle offerte di lavoro dell’immediato futuro richiederà un livello alto di qualifica (a confronto con l’Europa dei 28 siamo 6 punti percentuali al di sotto della media). Peraltro, la quota di questa specifica tipologia di lavoratori sembra destinata a crescere esponenzialmente fino al 2030, pur rimanendo al di sotto della media UE-28.

Ancora, poco meno della metà delle offerte di lavoro (49%) richiederà invece un livello medio di qualifica, mentre solo il 14% richiederà qualifiche basse. In entrambi i casi, le stime del nostro Paese risultano superiori (del 3%, per l’esattezza) rispetto al resto d’Europa. Le due tipologie di profilo, sebbene appaiate a livello di peso specifico, divergono rispetto alle prospettive di crescita nell’arco temporale che conduce al 2030. Se per i lavoratori con qualifiche di livello medio la quota rimarrà pressoché stabile, gli scarsamente qualificati, sebbene in calo, saliranno leggermente rispetto alla media UE, tendendo in pratica al surplus.

L’offerta di lavoro che richieda qualifiche di alto livello aumenterà per le occupazioni per le quali vengono già ricercati profili professionali high-skilled, con alcuni profili d’eccellenza del calibro di professionisti del business e d’area amministrativa, operatori sanitari, impiegati e professionisti del mondo dell'insegnamento. Last but not least, e prospettiva assolutamente preoccupante, nel suo forecast CEDEFOP stima che la domanda di lavoratori altamente qualificati sarà destinata a superare l’offerta, creando in pratica uno skills mismatch che, se non opportunamente arginato e contrastato, potrebbe essere risolto mediante l’inserimento di lavoratori mediamente qualificati in posizioni ad alta qualificazione.