Tra fiducia e status: Milano sta diventando la nuova Londra?

La città di Milano sta rapidamente diventando una delle più importanti destinazioni culturali, con un serio potenziale in termini di attrazione di business creativi “a danno” di metropoli più tradizionali e cosmopolite del calibro di Londra. Il fenomeno Brexit giocherà un ruolo strategico nell’incremento di questo nuovo trend italiano?

Capoluogo della regione lombarda e forte di una popolazione che raggiunge il milione e mezzo di persone, Milano è l’orgogliosa culla della terza economia metropolitana d’Europa, appena dietro megalopoli del calibro di Londra e Parigi. Considerata una sorta di capitale italiana sia lato trading finanziario che sul fronte della moda, Milano gode della più alta concentrazione di Brand d’eccellenza a livello inter-settoriale. Sebbene la città abbia risentito della crisi finanziaria del 2008, abbattutasi in pieno sul settore bancario profondamente radicato in città, e nonostante abbia visto il prestigio degli atelier e degli studi di design di casa minacciato seriamente dall’exploit delle manifatture orientali, Milano sembra aver colmato totalmente le sue lacune, in prima battuta approfittando di importanti investimenti in infrastrutture che hanno finito per trasformarne totalmente la superficie.

Grazie a questi miglioramenti sostanziali, sebbene Milano seguiti a percepire se stessa al pari di ogni altra città europea, il sentore è che si stia invece indirizzando rapidamente verso una nuova pelle da “world city”. Un potenziale effetto-booster potrebbe qui essere giocato dalla (vera o supposta) Brexit, in primo luogo nella misura in cui molti expat italiani che avevano già lasciato la città per avviare nuovi business sul Tamigi, sembrerebbero essere attesi in rientro con al seguito tutto il bagaglio di mindset e know-how internazionale. L’Expo del 2015 ha ufficialmente avviato la trasformazione della città, anche grazie al nuovo volto realizzato per il distretto di Porta Nuova, nel quadrante settentrionale di Milano, iniziativa questa che ha attivamente supportato la ripresa effettiva della città dopo anni di declino. Questo appello all’internazionalizzazone ha profondamente cambiato l’intera percezione della città, fomentando un mindset più aperto nei confronti di quanti a Milano arrivano dall’estero anche mediante una maggior padronanza della lingua inglese da parte dei milanesi tutti.

Sviluppando una marcata attitudine all’investimento, Milano sta diventando oggi più che mai il luogo ideale per supportare quanti intendano avviare nuove idee di business, offrendo loro un luogo piacevole e strutturato in cui vivere. Come più sopra detto, l’Expo ha giocato in questa rivoluzione un ruolo assolutamente importante, canalizzando energia nuova e gettando le radici per una reputazione potenzialmente globale della città. Ristoranti, botteghe, giardini e, ancora, edifici culturali rappresentano appena un indizio (rilevante) di questa rivoluzione: la Fondazione Prada realizzata da OMA, l’Hangar Bicocca di Pirelli, la Fondazione Nicola Trussardi.

La città sembra in procinto di cambiare in meglio, e questo deriva anche dalla sue dimensioni. Non eccessivamente vasta, totalmente accessibile, abbastanza piccola da consentire di sentirsi a casa, sufficientemente efficiente da offrire una splendida qualità della vita.