Basta cervelli in fuga, parliamo di risorse per e sull'innovazione

Dall’Italy-USA Innovation Forum uno spunto di give-back per il Sistema Paese

“Si parla sempre di fuga dei cervelli, ma noi non siamo cervelli in fuga. Siamo una risorsa, per e sull'innovazione.” E’ il fulcro dell’intervista Adnkronos a Luca Maestri, Vicepresidente e Direttore Finanziario di Apple, uno degli “emigranti d’onore” (insieme ad Alessandra Lanzara, Professor del Dipartimento di Fisica dell’Università di Berkeley dal “lontano” 2002, a Maria Grazia Roncarolo, Docente a Stanford, e ad Andrea Calcagno, laureato in Ingegneria e fondatore della start up Cloud4wi) invitati al pranzo tenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita in Silicon Valley per l’Italy-USA Innovation Forum. “Noi possiamo ridare indietro all'Italia” continua Maestri, ed il pensiero corre al centro di innovazione che proprio Apple ha inaugurato a Napoli, come restituzione di sapere (e valore) al Sistema Paese.

Sul tavolo dei suggerimenti in tema, un interessante progetto di give-back improntato proprio alla circolazione del talento. "Perché – propone la Lanzara - non ragionare anche all'inverso?” Magari sostenendo la realizzazione di un centro italiano d’eccellenza nella Silicon Valley, che propugni innovazione (scientifica ed industriale, in primis), e che lavori in sinergia non solo con il nostro Paese, ma anche con le istituzioni americane, nell’ottica di dar vita ad un vero e proprio scambio di ricerche avanzate. Così da creare quel know how che all'Italia serve oggi, “perché, purtroppo, ancora manca nel nostro Paese il passaggio dalla ricerca all'innovazione.” L’auspicio parte da un Forum, quello tenuto presso la stessa Università di Palo Alto che ha recentemente inaugurato un nuovo corso formativo imperniato sull’importanza del nostro Umanesimo. E che ha scelto Firenze come culla di un’opera di rinascita per la cultura italiana ed europea, all’insegna dell’innovazione e dei valori etici come cardini fondanti.

Sullo sfondo, l’urgenza italiana di mettere a segno mosse risolutive per riguadagnare terreno, specialmente in campi ad accelerazione spinta come cloud computing, big data, internet of things ed intelligenza artificiale. Nell’epoca dei cambiamenti ultra-rapidi e della conseguente necessità di dotarsi di modelli di business adattivi, col solo settore tecnologico balzato da un valore di 50miliardi di dollari (nel 1980) all’attuale cubatura da 1.500, per virare ai 9.000 del 2025, essere pronti a giocare un ruolo attivo non è più solo un’opportunità, diventa un dovere. Perché, citando la massima di un altro ospite d’onore del Forum, il fondatore di C3.ai Thomas Siebel, “se non sei sul treno, stai sul binario.”